Il futuro non sarà molto diverso rispetto al passato. E’ un vero e proprio allarme quello lanciato dagli scienziati secondo i quali tra 140 anni la Terra avrà le medesime condizioni che hanno caratterizzato il massimo termico del Paleocene-Eocene; questo in conseguenza delle emissioni di CO2 che, se proseguiranno con il tasso attuale, raggiungeranno livelli tali da modificare considerevolmente la vita sulla Terra riportando il nostro pianeta alle condizioni di 56 milioni di anni fa. Segnali da non sottovalutare dunque, legati ad un tasso di emissione di gas serra di una decina di volte superiore rispetto a quello registrato durante il PETM. e dunque con rischi rilevanti per la salute umana. Le temperature globali allora aumentarono di 5-8 gradi toccando picchi massimi di 23 gradi e dal momento che i poli erano privi di ghiaccio e le condizioni climatiche risultavano completamente alterate, si verificarono estinzioni di massa ed un devastante effetto a catena nella catena alimentare.
Il nostro futuro potrebbe non essere troppo differente perchè, sottolineano gli scienziati, le attuali emissioni di gas serra nell’aria potrebbero nel giro di poche decine di anni diventare devastanti, portando addirittura alla possibilità di una sesta estinzione di massa. Una sorta di fase di transizione nel corso della quale migliaia di specie animali si esinguerebbero prima dell’inizio di un nuovo ciclo. Ammontano a 1500 gigatoni le quantità di CO2 rilasciate in atmosfera dall’uomo dal 2016 ad oggi, con un riscaldamento globame in aumento ed i cui effetti si possono già toccare con mano. La previsione parla chiaro: continuando di questo passo nel 2159 ci saranno in atmosfera 3000 gigatoni di carbonio, pari al livello minimo registrato durante il PETM; il picco massimo, 7.126 gigatoni, potrebbe essere raggionto nel 2278 e per ridurre le relative emissioni e tornare ad una situazione ideale per la vita sulla Terra ci vorranno moltyi anni.