Una ricerca ha dimostrato come lo smog prodotto dalle industrie cinesi inquini anche l’aria della California e del sud degli Stati Uniti.
L‘inquinamento cinese non è solo un problema della Repubblica Popolare. A confermarlo, se ce ne fosse ancora bisogno, sono le rilevazioni sul particolato effettuate in California. Una percentuale significativa, pari al 29%, delle polveri inquinanti nell’aria dello stato americano provengono, infatti, dalle fabbriche cinesi, nelle quali parte della produzione si basa ancora sul carbone. Una scoperta che desta scalpore e che conferma come le emissioni dannose nell’atmosfera siano un problema globale. Secondo gli ultimi dati, infatti, la Cina è responsabile del 65% dell’inquinamento dell’ozono occidentale, seguita da altri paesi che non hanno ancora adottato i dettami del Protocollo di Kyoto come l’India, il Bangladesh e il Vietnam.
Con il termine generico ”particolato” si intende una serie di sostanze leggeri, e dunque sospese in aria ed in grado di penetrare nelle acque delle falde acquifere e nel ciclo alimentare. Secondo le stime, a livello globale, il 5% dei morti per tumori al polmone è dovuto al PM. L’esposizione alla sostanza, inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accorcia l’aspettativa di vita degli europei, in media, di 8,6 mesi.