Un fenomeno curioso e a tratti terrificante in Siberia, nella regione di Kuzbass, a pochi chilometri dal confine con il Kazakistan: la neve di colore scuro.
Uno scenario da film dell’orrore quello che si è presentato agli occhi dei due milioni e mezzo di persone che vivono nella regione siberiana di Kuzbass. Una neve nera ha ricoperto il paesaggio nella giornata di ieri rendendo il paesaggio alquanto tetro. L’origine del fenomeno è da ricercare nelle miniere di carbone che anticamente avevano reso ricca la zona, ma che ora ne determinano un tragico inquinamento. Ad annunciare la nevicata nera è il The Siberian Times, che ha da subito definito la neve nera come ”tossica” perché contaminata dalla polvere di carbone. Il rilascio della polvere è avvenuto nei pozzi di carbone delle industrie, a causa di un probabile malfunzionamento dei filtri, mescolandosi con una nevicata in atto.
La neve nera ha interessato le città di Prokopyevsk, Kiselyovsk e Leninsk, una vasta area a pochi chilometri dal confine con il Kazakistan. Insomma un vero e proprio disastro naturale che ha allarmato la popolazione e le autorità locali, decise ad intraprendere un processo penale per inquinamento contro i titolari delle industrie. Ma quello avvenuto oggi non è il primo evento di questo genere nella regione mineraria russa. L’inquinamento delle acque e dell’aria legati ai processi di estrazione del carbone ha provocato diversi incidenti di questo tipo negli anni, oltre ad un costante inquinamento ambientale. Basti pensare che, secondo una ricerca di Eco Defense, organizzazione ambientale internazionale, i cittadini di Kuzbass hanno un’aspettativa di vita mediamente inferiore di 3 – 4 anni rispetto alla media russa.
Il video: