Morte Emiliano Sala, mistero: la drammatica teoria sull’incidente aereo

E’ ancora avvolta nel mistero la morte di Emiliano Sala, il calciatore 28enne deceduto in un incidente aereo insieme al pilota David Ibbotson di 59 anni. Il velivolo è stato trovato nelle profondità del Canale della Manica, che stava sorvolando quando improvvisamente l’aereo è sparito dai radar precipitando e andando ad inabissarsi: ci sono volute due settimane di ricerche ed investigatori privati specializzati in questo genere di operazioni, per trovare l’aereo 38km a nord di Guernsey, all’interno del quale è stato, dopo un’ispezione, individuato e recuperato un corpo, identificato come quello di Emiliano Sala. Non si trova invece Ibboston, il pilota inglese che, ai comandi dell’aereo monomotore a turbina, aveva il compito di portare il calciatore a Cardiff: erano decollati da Nantes, dove Sala si era recato per un saluto agli ex compagni di squadra, pronto per una nuova avventura con la squadra inglese.

Il corpo del pilota non si trova

La famiglia di Emiliano Sala ha chiesto alle autorità di non fermare le ricerche del pilota, il cui corpo non si trova: la sua famiglia ha deciso di lanciare una raccolta fondi, per poter finanziare ricerche private dal momento che quelle ufficiali sono state sospese dopo pochi giorni dall’incidente. Anche i tentativi di recuperare il relitto del velivolo sono stati sospesi, mentre si attende, entro un mese, la relazione relativa alla dinamica dell’incidente che ha coinvolto il Piper Malibu da parte dell’Air Accidents Investigations Branch.

I misteri dell’incidente: la teoria di un esperto

Restano infatti ancora molti misteri in merito a quello che potrebbe essere accaduto prima che l’aereo si inabissasse. L’ultima richiesta del pilota alla torre di controllo è stata quella di scendere di quota: secondo l’ex istruttore della Royal Air Force David Learnmount, il pilota avrebbe avuto un certo controllo del mezzo anche mentre stava precipitando. Questo perchè, ha dichiarato al The Times, il relitto non è sparso su una vasta area ma in un preciso punto. Non sarebbe dunque precipitato con una picchiata incontrollata a massima velocità perchè, ha dichiarato l’esperto, “Nessuno esegue una picchiata in mare sapendo che sta facendo scendere l’aereo in mare. Sollevi il muso dell’aereo. Non è entrato in mare ad alta velocità con il muso verso il basso”. Una teoria che apre le porte ad innumerevoli ipotesi circa le cause e concause di quell’incidente. Un mistero che potrebbe essere difficile risolvere dal momento che, anche qualora si recuperasse il relitto, è improbabile che sia presente una scatola nera.