La correlazione tra l’acqua del rubinetto e la formazione dei calcoli renali non è provata scientificamente. Ecco i consigli degli esperti per evitare la calcolosi evitando i veri pericoli per i nostri reni.
Chi l’ha detto che l‘acqua del rubinetto provochi i calcoli renali? Una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme all’AdKronos Salute, ha fatto luce su una delle credenze più diffuse. L’acqua del rubinetto, spiegano gli studiosi, come anche quella ad alto residuo fisso, ovvero con presenze di sali di calcio e magnesio, non aumenta il rischio della formazione del calcoli, alla luce delle informazioni in possesso dagli esperti.
E’ la predisposizione familiare ed individuale a rappresentare il fattore principale sull’incidenza dei calcoli. In presenza di una tendenza personale o dei propri famigliari allo sviluppo del disturbo, è essenziale bere molto, anche l’acqua del rubinetto, senza temere che il carbonato di calcio possa favorire la formazione di quella che gli esperti chiamano ”nefrolitiasi”. E’ il calcio a rappresentare, invece, un elemento essenziale per prevenire la calcolosi. Le acque minerali, ricche di calcio, rappresentano, infatti, un significativo aiuto nella prevenzione del calcoli. Ma è la quantità di acqua assunta durante la giornata a rappresentare l’elemento essenziale: più si beve più si favorisce la diluizione delle urine impedendo che le dimensioni dei cristalli di sali aumentino nel tempo. Di fondamentale importanza, aggiungono gli esperti, anche una dieta povera di sale e proteine animali.