Secondo gli scienziati del Bulletin of The Atomic Scientist di Chicago, ideatori del Doomsday Clock, la fine del mondo è sempre più vicina.
Mancano due minuti dalla fatidica ‘‘ora X”, il giorno nel quale l’umanità non potrà evitare la catastrofe. Un orario del tutto simbolico, quello segnato dal celebre Doomsday Clock, meglio noto nel nostro paese come l’Orologio dell’Apocalisse, un’iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago. L’orologio rimane allo stesso ”orario” dal 2018, segno di come gli scienziati siano sfiduciati dalla capacità dell’uomo di porre rimedio di fronte ai pericoli per il mondo. Sono quattordici i premi Nobel che partecipano al progetto, inizialmente volto al disarmo nucleare e negli ultimi decenni ai cambiamenti climatici. Nonostante le voci critiche il team di esperti ha continuato nei ”moniti” all’umanità fino a spostare l’orario, tra il 2017 al 2018, le lancette a due minuti dalla fine del mondo.
Peggioramento delle condizioni climatiche e instabilità politica mettono a serio repentaglio la sopravvivenza della specie umana sul nostro pianeta. ”Una condizione che ci porta indietro agli anni settanta” spiega Rachel Bronson, le direttrice del Bulletin of the Atomic Scientists osservando il mutevole andamento dell’orologio nel corso degli anni. Tante le situazioni di tensione internazionale, pronte ad esplodere in un conflitto maggiore. C’è un rimedio a tutto ciò? Secondo gli esperti la soluzione sta nello smantellamento dei tanti arsenali nucleari presenti sul nostro pianeta e nell’abbandono delle posizioni ”ascientifiche” di alcuni leader politici, come l’uscita dagli Accordi di Parigi o la cancellazione dei fondi destinati allo studio sui cambiamenti climatici.