Una serie di foto inviate da New Horizons mostrano Ultima Thule nei minimi dettagli rivelando caratteristiche davvero interessanti.
Sono giunte finalmente sulla Terra le immagini più ravvicinate mai realizzate di 2014 MU₆₉, o come è stato ribattezzato mentre la sonda New Horizons viaggiava oltre Plutone, ”Ultima Thule”. L’oggetto, sorvolato dalla sonda nel giorno di Capodanno, è stato immortalato in una serie di immagini successivamente trasmesse dalla sonda alla Nasa. Una foto, in particolare, mostra la superficie dell’oggetto molto ravvicinata e ne riprende particolari davvero interessanti. Ottenuta grazie alla componente MVIC (Multicolor Visible Imaging Camera) l’immagine è stata scattata solo sette minuti prima del massimo avvicinamento.
Lo scatto è stato oggetto di una serie di modifiche da parte degli scienziati per migliorarne i dettagli. Grazie all’illuminazione obliqua, gli esperti hanno dettagliato la superficie del corpo celeste più lontano mai raggiunto; un risultato storico per l’esplorazione spaziale. Ultima Thule presenta numerosi crateri, di dimensioni non superiori al chilometro di diametro ed una profonda depressione sul più piccolo dei lobi. Non è chiaro come si siano prodotte queste formazioni, se siano il frutto di un collasso della struttura interna del corpo celeste, di antichi impatti meteorici o la ventilazione del materiale leggero. Un altro aspetto di grande interesse è la presenza di formazioni oscure e luminose che si susseguono in spazi ristretti; frutto dell’assemblaggio di materiali di origine diversa avvenuta circa quattro miliardi e mezzo di anni fa.