L’aumento della concentrazione di cocaina nel Tamigi sta decimando la popolazione di anguille. I dati allarmanti.
La cocaina fa male anche alle anguille del Tamigi. A rivelarlo è uno studio del King’s College di Londra, sulla base dei dati raccolti attraverso le stazioni di monitoraggio installate nelle profondità del fiume, poco lontano dalla sede del Parlamento inglese. Le sostanze stupefacenti, sempre più abbondanti nel maggiore fiume inglese, preoccupano non poco gli esperti, per gli effetti negativi sulla fauna di acqua dolce. E’ la cocaina, in particolare, ad essere indicata dagli esperti come un potenziale pericolo per gli animali per gli effetti ”eccitanti” sul comportamento degli animali, ma anche per i danni muscolari che provoca.
Fino a pochi decenni fa l’anguilla di acqua dolce rappresentava una presenza costante nelle acque europee, ma oggi l’inquinamento ne sta velocemente decimando la diffusione. Ma che tipo di effetti ha la cocaina sulle anguille del Tamigi? In pratica gli animali esposti alla sostanza mostrano lesioni nei muscoli ed in alcuni casi addirittura mutazioni. Le branchie, in particolare, quando vengono danneggiate limitano non poco il nuoto dei pesci che devono risalire il fiume per migliaia di chilometri durante la migrazione. Ma i dati sulla diffusione della cocaina nel Tamigi rappresenta anche un campanello di allarme che conferma, ancora una volta, come la droga sia ormai un’emergenza per il Regno Unito. La Gran Bretagna detiene, già da alcuni anni, il primato per il consumo di cocaina in Europa, con un numero di morti quadruplicato rispetto a soli sette anni fa.