La velocità con la quale il polo nord magnetico si sta spostando verso la Siberia ha raggiunto i 50 chilometri, numerose le anomalie, negli ultimi anni, sull’Oceano Pacifico e Atlantico.
Il polo nord magnetico si sta spostando sempre più velocemente provocando non pochi grattacapi al mondo della scienza e della navigazione. La portata del problema ha spinto gli esperti a fissare un appuntamento, il 30 gennaio prossimo, incentrato sul World Magnetic Model. L’aggiornamento dei dati porterà conseguenze anche sulle app di geolocalizzazione, sulla celebre Google Maps, ma anche per i sistemi a bordo sulle navi. L’ultimo intervento risale al 2015; nessuno, allora, pensava di dover intervenire già prima del 2020. Il fenomeno desta notevoli perplessità anche tra gli scienziati della NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration che ha affermato, senza mezzi termini, come si stia verificando ”qualcosa di anomalo sia in prossimità del polo magnetico, sia nelle profondità della Terra”.
Oggi il polo magnetico si sta dirigendo sempre più rapidamente (circa 55 chilometri all’anno) in direzione della Siberia: nel 2001 si trova sull’Oceano Artico, ora ha superato la linea della data internazionale. Per Arnaud Chulliat, geofisico dell’Istituto di Fisica del Globo di Parigi, il fenomeno potrebbe essere legato a un getto di ferro fuso ad alta velocità in corrispondenza del Canada. Ma quella del poli non è l’unica anomalia degli ultimi anni. Era il 2016 quando gli scienziati rilevarono uno strano picco di intensità del campo magnetico sull’Oceano Pacifico, tra il Nord e Sud America e sull’Atlantico. Un fenomeno esteso, ribattezzato dagli esperti come Swarm e in grado di mandare in tilt i dispositivi GPS dell’area. Altre anomalie sono state rilevate negli anni scorsi, sul Pacifico orientale. Prodotto dai movimenti del metallo fuso in profondità, il magnetismo terrestre riveste una notevole importanza per la vita sulla Terra: esso si protende per svariate decine di migliaia di chilometri nello spazio, formando la cosiddetta magnetosfera, uno scudo contro i raggi cosmici e le particelle cariche.