Anak Krakatau: il vulcano ha perso 150 milioni di metri cubi di roccia

Un’immagine mostra ciò che resta del vulcano Anak Krakatau dopo la potente eruzione del 24 dicembre scorso.

Diradate la nube di cenere, il vulcano indonesiano Anak Krakatau si mostra con un aspetto completamente diverso. La potente eruzione e la successiva frana di gran parte dell’edificio vulcanico in mare, all’origine dello tsunami che si è abbattuto sul Golfo della Sonda, ha provocato ben 430 morti in pochi minuti. Le immagini scattate dagli elicotteri che sorvolano l’area e dai satelliti di Planet Labs mostrano come l’esplosione abbia fatto franare ben 65 ettari di terra e roccia. La quantità di materiale persa dal vulcano, secondo le stime, è compresa tra un minimo di 150 milioni a un massimo di 180 milioni di metri per un volume tra 40 e 70 milioni di metri cubi. L’altezza dell’Anak Krakatau è passata da 338 metri sopra il livello del mare a 110 metri.


Anak Krakatau: il vulcano ha perso 150 milioni di metri cubi di roccia

Posizionato sulla caldera di Rakata, in Indonesia, il Krakatoa è celebre per la potentissima eruzione che il 27 agosto 1883 sprigionò un’energia pari a 200 megatoni producendo il rumore più forte mai udito sul pianeta in epoca storica, un boato avvertito chiaramente fino a quasi 5000 chilometri di distanza. L’eruzione distrusse l’isola e scatenò un’onda di maremoto alta quaranta metri a 300 chilometri di velocità.