Le nevicate e gli altri fenomeni meteorologici sugli altri pianeti del Sistema Solare e non solo.
In questi giorni in cui la neve è caduta copiosamente in varie aree del nostro paese, una domanda può sorgere in mente soprattutto in chi è appassionato di spazio: esiste la neve sugli altri pianeti? Il fenomeno della neve non è molto comune nel nostro Sistema Solare, alla luce dei dati attualmente in possesso. Sono due i corpi celesti in cui il fenomeno è stato osservato con certezza: Marte e la luna di Saturno Titano. Ad osservare la neve sul pianeta rosso è stata la sonda Phoenix, non lontano del polo nord, attraverso lo strumento lidar, in grado di scandagliare l’atmosfera con un raggio laser. La neve sul pianeta rosso si è formata ad una quota di 4mila metri, un’area dove le temperature scendono oltre i settanta gradi sotto zero. I fiocchi, però, appena raggiunti i 2.500 metri d’altezza sublimavano in gas.
In generale l’inclinazione del pianeta, molto simile alla Terra, rende l’alternarsi delle stagioni simile alla nostra; durante l’inverno l’anidride carbonica presente nella debole atmosfera marziana si ghiaccia e ricade sulla superficie sotto forma di ghiaccio secco. Di natura del tutto differente, invece, sono le nevicate su Titano. Sulla luna di Saturno sono state osservate nuvole composte da piccoli cristalli di metano, in grado di generare nevicate. Su Titano, infatti, il gas ha un ciclo molto simile a quello dell’acqua sul nostro pianeta. Le caratteristiche dell’atmosfera di Saturno, composta principalmente da idrogeno ed in piccola parte di elio (3%) e metano, insieme all’elevata pressione, provoca la formazione di diamanti che ricadono verso il basso fondendosi in carbonio durante il processo; insomma non proprio una nevicata. Il fenomeno si verifica anche su Nettuno, per le stesse pressioni estreme. Ancora più infernali sono le condizioni su HD 189733b, esopianeta a 63 anni luce con un’atmosfera ricca di silicati, venti di 7mila chilometri orari e una temperatura di oltre 1000 gradi: condizioni ideali per provocare precipitazioni di vetro fuso. A 4900 anni luce di distanza, nella costellazione del Sagittario, troviamo Ogle-tr-56b, un pianeta con una temperatura di oltre 17.000 gradi con piogge di ferro fuso.