Due pianeti canaglia si aggiungono alla lista dei ”mondi vaganti”.
Sono poco più di una decina i pianeti ”canaglia” scoperti dagli scienziati nel corso degli anni. Si tratta dei corpi celesti che non hanno una stella di riferimento, ma che vagano nello spazio perché espulsi dal sistema planetario di formazione. Un gruppo di esperti dell’Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE) ha scoperto due pianeti canaglia attraverso il fenomeno del microlenti gravitazionali, ovvero la distorsione della luminosità stellare che tutti i corpi celesti producono nello spazio, per effetto della loro attrazione gravitazionale.
I due avvistamenti, conosciuti come OGLE-2012-BLG-1323 e OGLE-2017-BLG-0560, sono stati individuati in un’area dello spazio in cui non ci si aspetterebbe di trovare oggetti di questo tipo, non lontano da un disco galattico. Il primo, OGLE-2012-BLG-1323, ha una massa compresa tra quella della Terra e di Nettuno, mentre l’altro oggetto, OGLE-2017-BLG-0560, ha una grandezza che va da quella di Giove ad una nana bruna (una categoria di oggetti con una massa superiore a quella dei pianeti ed inferiore a quella delle stelle). Nonostante rappresentino una sostanziale novità nel mondo dell’astronomia, i pianeti canaglia sarebbero molto meno rari del previsto. Individuarli, però, è ancora difficile, per la tecnologia di avvistamento di oggi, le dimensioni e la scarsa (se non nulla) luminosità emessa da questi oggetti deboli e freddi.