Chi l’ha detto che per trovare la vita all’esterno del Sistema Solare si debba indagare sui pianeti? I satelliti che orbitano intorno agli esopianeti potrebbero essere altrettanto interessanti per la ricerca di forme di vita extraterrestre. A rivelarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal Letters dagli esperti del Politecnico di Zurigo. Gli esperti sono partiti da una constatazione che riguarda il nostro Sistema Solare, ed in particolare sui satelliti di Urano e Nettuno; due pianeti simili, ma con un sistema di satelliti profondamente diverso. Sono cinque le lune che orbitano intorno ad Urano, alcune di dimensioni molto ridotte, mentre un solo grande satellite accompagna Nettuno: Tritone.
Attraverso una serie di simulazioni gli esperti sono giunti alla conclusione che sia Urano che Nettuno abbiano formato i loro satelliti attraverso l’attrazione di nubi di gas e polveri i quali, compattandosi, abbiano dato vita ai vari satelliti che oggi vediamo intorno ad Urano e che un tempo, secondo gli esperti, orbitavano anche intorno a Nettuno. Per quest’ultimo, però, la formazione di Tritone, ha spazzato via le nubi di gas e materiali cosmici. Con questo studio gli esperti hanno dimostrato come anche i giganti di ghiaccio hanno le condizioni adatte alla creazione delle lune e queste ultime, come dimostrato i satelliti di Giove e Saturno, siano potenzialmente in grado di ospitare forme di vita attraverso gli oceani d’acqua liquida sotterranei. Insomma anche pianeti gassosi gelidi, del tutto inadatti ad ospitare forme di vita, possono avere dei satelliti interessanti alla ricerca di forme di vita extraterrestre.