Un’altra stella vede oscurare la sua luminosità nello spazio. Si tratta di VVV-WIT-07, corpo celeste scoperto grazie al VISTA Variables in the Vía Láctea, progetto mirato all’osservazione dei lontani cosmici caratterizzati da una luminosità variabile. In uno studio gli esperti coordinati da Roberto Saito, astronomo dell’Università di Santa Catarina in Brasile, hanno paragonato questa strana stella alla più celebre ”Tabby” che da alcuni anni mostra vistosi cali di luminosità, probabilmente per il passaggio di un altro oggetto cosmico. In quel caso la diminuzione della luce proiettata verso il nostro pianeta mostra picchi del 90%, una quota davvero considerevole, spiegata dagli esperti dalla presenza di un pianeta gassoso circondato da anelli di dimensioni considerevoli, pari a 200 volte quelli di Saturno.
In realtà, in ambito astronomico, quando si parla di stelle con cali di luminosità si pensa immediatamente alle Cefeidi, le enormi ”pulsanti gialle”, la cui variabilità è provocata dall’instabilità della parte più esterna della stella o alla presenza di nubi, comete e grandi pianeti. Ma come spesso accade in questi casi, per VVV-WIT-07 si è fatta strada la teoria delle megastrutture aliene, un’ipotesi che gli scienziati considerano, però, come altamente improbabile. Si tratta della cosiddetta sfera di Dyson, un colossale oggetto sferico o un sistema di satelliti che orbitano intorno alla stella per assorbirne l’energia. In realtà l’ipotesi che, ad oggi, spiega maggiormente i cali di luminosità di VVV-WIT-07 è la presenza di una semplice nube di polvere spaziale.