Il giorno tanto atteso è arrivato: quello che inaugura la nuova avventura della Nasa su Marte, grazie all’atterraggio del lander Insight, pronto a catturare nuovi segreti del pianeta rosso. L’erede del rover Curiosity ha iniziato la sua discesa intorno alle 20:40 del 26 novembre 2018, poco dopo la separazione della sonda dalla piattaforma che ha trasportato il lander. Un minuto dopo il distacco, Insight ha cambiato orientamento, posizionandosi in modo di effettuare correttamente l’ingresso in atmosfera. Hanno avuto inizio i sette minuti più lunghi, quelli dell’attesa: a 19.800 chilometri orari, Insight ha superato l’atmosfera sei minuti più tardi, come da programmi, per poi iniziare la fase della discesa. Sono stati toccati i 1500 gradi sullo scudo termico e, poco dopo, a causa del picco di surriscaldamento, si è verificato un breve blackout delle comunicazioni radio, previsto dai tecnici della Nasa. Poi, alle 20:51, il paracadute si è aperto e il lander si è staccato dallo scudo termico fino all’apertura delle ‘zampe’ per effettuare correttamente l’atterraggio, previa attivazione del radar per effettuare la misurazione della distanza dal suolo.
Ultima fase della procedura di atterraggio, la separazione dal guscio posteriore e dal paracadute, e la successiva attivazione dei retrorazzi; dopo che il lander si è messo in posizione ha tentato un morbido atterraggio, perfettamente riuscito alle 20:54. Il primo segnale è stato inviato a Terra alle 21:01. Tanta la tecnologia italiana presente a bordo, grazie al lavoro dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Istituto di Astrofisica e dell’industria, con Leonardo. Obiettivo della missione sarà quello di esplorare il cuore del pianeta rosso e studiarne i terremoti e la geologia. Si tratta del quindicesimo veicolo che tocca il suolo di Marte: il primo lo ha fatto nel 1971, il sovietico Mars 2 che però si disintegrò durante la discesa.