Scoperta a dir poco stupefacente quella avvenuta nel cuore delle Dolomiti, destinata a cambiare quanto contenuto nei libri di geologia e mineralogia. Un gruppo di geologi e ricercatori del Museo delle Scienze di Trento e dell’Università di Milano hanno infatti trovato un nuovo minerale mai catalogato prima d’ora, la Fiemmeite. Il nome è stato scelto per ricordare la Val di Fiemme, territorio della provincia di Trento nel quale è stato scoperto, per poi essere riconosciuto dall’International Mineralogical Association, l’ente che si occupa di classificare i minerali e della loro nomenclatura. “Una rarità assoluta – ha sottolineato il docente di chimica generale e inorganica in Statale, Francesco Demartin, nel parlare della scoperta del minerale – Ogni anno in tutto il mondo vengono scoperti tra 100 e 200 nuove specie. Questa è però particolare per il fatto che le Dolomiti sono oggetto dell’attenzione degli scienziati già dal ‘700″. Nel 1972 venne infatti rinvenuto il primo minerale delle Dolomiti, la “Dolomite“. Bisogna invece andare indietro nel tempo di oltre due secoli per trovare traccia di un’altro ritrovamento in Val di Fassa: qui venne scoperta la Gehlenite presso il Lago delle Stelle, sui Monti Monzoni.
L’aspetto della fiemmeite, un ossalato di rame, è il seguente: cristalli color azzurrognolo presenti all’interno di carboni fossili a loro volta inglobati in arenarie di Val Gardena, formatesi nel Permiano superiore a partire dal deposito di sedimenti di origine alluvionale su un’antica pianura continentale. Si tratta di arenarie caratterizzate da una discordanza angolare, sinonimo di un lungo periodo di esposizione all’erosione del substrato vulcanico in ambiente subaereo, permeati nel frattempo da soluzioni mineralizzanti contenenti tra le altre cose anche ioni di rame. Si è verificata in seguito la deposizione dei sedimenti alluvionali: osservando la successione stratigrafica si può notare l’alternanza di conoidi di deiezione e mudstone rossastri ed orizzonti pedologici con evaporiti. Le piastrine di fiemmeite presentano una forma allungata ed un colore azzurro, elevata è la birifrangenza di questo minerale non fluorescente, non geminato e particolarmente fragile.