Migliaia di alberi sradicati in una manciata di secondi, intere aree boschive completamente rase al suolo. E’ un bilancio drammatico quello provocato dall’ondata di maltempo che ha investito l’Italia e che, in Alto Adige, ha causato danni che richiederanno decenni per poter essere dimenticati. I dati aggiornati di quanto provocato dal mix di vento forte e piogge sono stati forniti nel corso dell’ultima riunione del tavolo tecnico di Provincia, insieme a segherie, proprietari di bosco e centrali di teleriscaldamento. Si calcola che sono andati distrtutti 1,2 milioni di metri cubi circa di boschi ed ora è importante che questa ingente quantità di legno non vada sprecata. Dovrà dunque essere lavorata il più possibile sul territorio, cercando di ripulire i boschi anche per evitare il diffondersi di pericolosi funghi delle piante.
Annualmente ammontano a 700mila i metri cubi di legno portati fuori dai boschi dalle imprese specializzate: data la situazione di emergenza occorrerà intervenire in loco. La Provincia sta ad esempio valutando la possibilità di innalzare il tetto orario per i contadini come boscaioli, attualmente limitato a sole quattro ore al giorno. Si calcola che il 40% degli alberi caduti verranno utilizzati come legna da ardere mentre le centrali di teleriscaldamento cercheranno altre zone di stoccaggio. Così come le segherie. E’ possibile che, allo scopo di sostenere investimenti e acquisto del legno, possa essere aperto il fondo di rotazione.