Dovranno aspettare due anni i cittadini di Chengdu, capitale della provincia dello Sichuan in Cina, per osservare la nuova luna artificiale. Si tratta di un oggetto che, una volta lanciato in orbita, sarà in grado di riflettere la luce solare su un’area che varia dai dieci agli ottanta chilometri rischiarando la notte. L’obbiettivo è un colossale risparmio di energia elettrica nella metropoli cinese, anche se in tanti paventano rischi per la salute dell’uomo. Uno stravolgimento dei ritmi circadiani, ovvero l’adattamento del corpo alla luce solare nelle diversi periodi del giorno, è una delle conseguenze più temute dagli esperti. La luminosità riflessa dalla luna artificiale sarebbe, inoltre, solo una copia sbiadita di quella prodotta dal Sole con un colore chiaro, tendente al lattiginoso.
Ad annunciare l’arrivo della cosiddetta luna artificiale è stato Wu Chunfeng, presidente dell’Istituto di ricerca sulla scienza e la tecnologia dell’aerospazio della città durante una conferenza tenutasi durante la settimana scorsa. Secondo i ricercatori, alla luce dei risultati dei test effettuati, il progetto dovrebbe vedere la luce già nel 2020. In realtà il condizionale è d’obbligo visto che nessuna conferma è stata data dai media ufficiali, nonostante la grande eco data dai giornali internazionali.