E’ un minimo solare da record quello che sta vivendo la nostra stella con un’attività crollata da diversi mesi. Come ogni undici anni, seguendo un ritmo preciso, il Sole sperimenta un progressivo calo di attività con una forte diminuzione dei raggi ultravioletti emessi. A questa condizione l’area più esterna della nostra atmosfera sta reagendo con un calo delle temperature; un raffreddamento progressivo che incide sul funzionamento dei satelliti geostazionari. Basata sulla quantità di macchie solari, l’attività solare ha periodi di picchi, con numerose macchie solari ed aurore polari, seguiti da cali vistosi; periodi di ”calma piatta” con poche macchie e radiazioni X.
Dall’inizio del 2018 le formazioni apparse sulla nostra stella sono state davvero molto poche; spesso il Sole ne è rimasto privo per settimane intere. La trasmissione inferiore di raggi X spinge verso il basso le temperature dell’alta atmosfera, nell’area compresa tra i 100 e i 300 chilometri altezza. E’ un raffreddamento epocale quello misurato dagli strumenti negli ultimi giorni con temperature mai così basse dall’inizio delle osservazioni, ovvero dal 1940. Non è possibile sapere se questo meccanismo sia in grado di modificare il clima sul nostro pianeta, vista la difficoltà a comprendere il legame tra l’area più alta dell’atmosfera e i complessi processi che caratterizzano gli strati inferiori.