Tra gli esseri viventi che abitano il nostro pianeta, l’uomo è l’unico ad avere capacità cognitive uniche, che lo differenziano dalle altre specie di primati, questo grazie ad un particolare tipo di neurone che solo nell’uomo è presente nella corteccia cerebrale. Ora una nuova ricerca condotta all’Università di Szeged, in Ungheria, all’Allen Institute for Brain Science a Seattle e al J. Craig Venter Institute a La Jolla, in California e pubblicata su “Nature Neuroscience”, ha identificato un nuovo tipo di cellule cerebrali umane che non sono mai state osservate in nessun animale da laboratorio. Questi neuroni sono stati trovati nel primo dei sei strati cellulari della corteccia cerebrale, la regione più esterna, quella responsabile delle funzioni superiori del cervello tra le quali la coscienza. Questa scoperta potrebbe essere la motivazione all’unicità delle capacità cognitive della nostra specie. Per la loro forma simile al falso frutto che rimane quando la rosa canina perde i petali, sono stati battezzati “neuroni rosehip”.
Lo studio dei neuroni risale alla fine del XIX secolo ma la difficoltà è sempre stata nell’identificazione morfologica dei tipi e sottotipi, però da qualche anno gli scienziati riescono a tipizzarli attraverso un’analisi del loro “trascrittoma”che è una specie di profilo genetico. Grazie a questa tecnica il prof. Gàbor Tamàs e i suoi colleghi hanno identificato questi neuroni in tessuto cerebrale prelevato post mortem e hanno riscontrato che non esistono nei topi normalmente utilizzati in laboratorio e neppure nelle banche dati di qualsiasi altro animale cavia. Se verranno confermati i dati di questo studio e verrà confermata la sola componente umana potrebbe sorgere un problema nel campo della ricerca, perché nessuna cavia da laboratorio sarebbe più adeguata allo studio delle malattie, soprattutto quelle neurovegetative.