Gli asteroidi potrebbero trasformarsi da una minaccia ad un beneficio per le missioni spaziali del futuro. Lo sostiene un team dell’università di Glasgow coordinato da Minghu Tan che, sulla rivista Acta Astronautica, ha descritto come i Near-Earth object o Neo, ovvero gli asteroidi che transitano vicino alla Terra, potrebbero divenire una preziosa fonte per l’estrazione di minerali di vario tipo. Ma per concretizzare questo ipotetico progetto, dovranno essere attirati verso il Pianeta senza che possano rappresentare un rischio, sfruttando l’atmosfera terrestre come, hanno spiegato gli esperti, una specie di enorme guanto da baseball per tutti quegli asteroidi ricchi di risorse.
Sfruttando una tecnica nota come aerofrenaggio, utilizzata dalle sonde spaziali per ridurre la velocità andando a sfruttare l’attrito dell’atmosfera di un pianeta, per fare in modo che la velocità di asteroidi di piccole dimensioni possa essere ridotta. In questo modo non supereranno la Terra ma rimarranno in orbita e gli astronauti potranno su di essi scavare alla ricerca di acqua, platino o altri materiali. Alla base del progetto vi sono precisi calcoli per ottenere la spinta, data da una sonda priva di equipaggio, che dovrà essere estremamente precisa e tener conto delle varie traiettorie dei possibili asteroidi bersaglio. Tra i problemi da affrontare vi sarebbero però le oscillazioni imprevedibili in orbita, dal momento che la forma degli asteroidi non è perfettamente sferica. Ma gli esperti ritengono che si debbano prendere in considerazione solamente asteroidi del diametro inferiore ai 30 metri che, anche in caso di impatto con l’atmosfera terrestre, si vaporizzerebbero all’istante.