Il mancinismo è stato per secoli un difetto da correggere. Per superstizione, perchè considerata la mano del diavolo, dell’eresia e dell’apostasia
Per cultura, perchè in latino è sinonimo di mutilato e storpio e sul dizionario si trova avverso, minaccioso, torvo oppure incidente, disastro, sciagura. Per tutti questi motivi, per decenni si è tentato in tutti i modi di correggere il mancinismo, obbligando i bambini ad utilizzare la mano desrra a tavola e per scrivere. Le percentuali nazionali dei mancini rispetto ai destrimani non sono le stesse: i paesi con più alte percentuali sono Regno Unito, Olanda e Belgio, con le più basse India, Cina e Giappone. ma la media è di circa il 90% di destrimani e il 10% di mancini e addirittura da uno studio effettuato sui feti alla decima settamana di gestazione nell’utero, sono risultate le stesse percentuali tra chi muove esclusivamente il braccio destro o chi si succhia preferibilmente il pollice sinistro.
Questa scoperta ha innescato il dilemma che non sia il cervello a determinare il mancinismo, ma l’utilizzo prima della nascita di una mano o dell’altra a condizionare i due emisferi del cervello. Da altre ricerche e studi sembra che sia a dicembre, gennaio e febbraio, cioè nei mesi invernali, che nascono più mancini e il motivo potrebbe essere il maggiore assorbimento nei mesi estivi all’interno dell’utero, di testosterone, prodotto dalla luce solare, che rallenta la maturazione dell’emisfero sinistro, quello dominante per i destri. Pare che nello sport sia un vantaggio essere mancini, non perchè questo renda piu bravo l’atleta, ma perchè spesso questo destabilizza l’avversario, in quanto per un mancino è normale affrontare un destrimano, ma non il contrario. Nel regno animale, l’unico che si conosce abbia una preferenza, è il pappagallo che al 90% afferra gli oggetti con la zampa sinistra. Esaminando 5000 anni di opere artistiche rappresentanti attività manuali si è scoperto che nell’8% di queste è rappresentato un mancino. Un ultima curiosità, durante il ritrovamento dopo 50000 anni, tra i ghiacci delle Alpi Venoste, di Otzi, nella sua faretra una delle frecce era stata ccostruita da un mancino.