I terremoti sono uno degli argomenti maggiormente presi in considerazione dagli esperti ed oggetto di studio negli ultimi anni. Gli studi sulla materia si sprecano, in particolare per capire se sia possibile prevedere le scosse sismiche, il più grande ostacolo per chi lavora nel settore e cerca segnali che anticipino un movimento tellurico. Ora uno studio americano dell’Oregon State University pubblicato su Nature Scientific Reports, sta evidenziando scientificamente la particolarità di un effetto contagio; in pratica, del fatto che “un terremoto tira l’altro”. Sembra cioè, stando a quanto emerso dallo studio, che entro tre giorni da un sisma particolarm4ente intenso ci sia la possibilità che se ne sviluppi un altro, ma in una zona diametralmente opposta del pianeta.
Gli studi precedenti non prevedevano l’osservazione fino a tre giorni ed ora si è osservato che dopo un terremoto di magnitudo da 6 o superiore della Scala Richter, entro 72 ore, si possono scatenare altre scosse, oltre a quelle di assestamento che ci sono sempre. Più forte è la magnitudo più alta è la possibilità che all’altro capo del pianeta, nell’arco di 30 gradi esattaamente agli antipodi se ne sviluppi un altro. Per il momento nella ricerca non compaiono i motivi di una simile reazione e lo studio continua, ma la prima conferma potrà essere sfruttata per migliorare le previsioni a breve termine e la valutazione del rischio.