Perdere la vita per un piatto di pollo. E’ il triste destino di una donna 37enne, una mamma inglese, deceduta dopo aver consumato del pollo crudo durante una vacanza in Grecia insieme alla sua famiglia. La donna si è recata in un ristorante insieme al marito e ai figli e qui le sarebbe stato servito il pollo crudo che la 37enne ha mangiato senza rendersi conto del fatto che non era stato cotto. La donna non ha mai avuto problemi di salute ma improvvisamente Natalie Rawnsley, questo il suo nome, ha cominciato a stare male e le sue condizioni sono rapidamente peggiorate a causa della presenza, nel pollo, di un batterio che le ha provocato un’infezione fatale. La tragedia è avvenuta nel 2017 ma nel mese di luglio 2018 è divenuta di dominio pubblico in seguito al processo in corso allo scopo di individuare i responsabili. In aula il marito di Natalie ha raccontato: “ad un certo punto mi sono accorto che sul suo pollo c’era del sangue, così lo ha sostituito con un altro pezzo. Aveva mangiato comunque qualche boccone dell’altro pezzo”.
Il primo sintomo è stato il vomito: si è poi recata dal medico che le ha diagnosticato una gastroenterite e a figli e marito è stato consigliato di rimanerle lontani per evitare il rischio di contagio. Le sue condizioni sono però rapidamente peggiorate: Natalie ha cominciato a sanguinare sia dalla bocca che dal naso; immediato il ricovero in ospedale ma il giorno seguente il marito si è reso conto che il suo cardiofrequenzimetro si stava indebolendo. I medici sono intervenuti subito ma cinque minuti dopo non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso a causa di un’infezione da e-coli, trasmesso attraverso il pollo crudo. Un batterio che può anche portare al decesso della persona che lo contrae.