Forme di vita passate sulla Luna? Un’ipotesi davvero affascinante è stata lanciata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington in collaborazione con gli studiosi dell’Università di Londra. Questa volta ad aggiungersi alla lista degli oggetti potenzialmente abitabili è il nostro unico satellite naturale. In un lontano passato, risalente a ben tre miliardi e mezzo di anni fa, il corpo celeste orbitante intorno alla Terra presentava una notevole attività vulcanica che rilasciava in superficie gas e vapore acqueo. Sono le rocce lunari, prelevate dalle missioni Apollo, a mostrare l’antica presenza di sostanze organiche. Tali emissioni, secondo i rivercatori, avrebbero creato un ambiente ideale per la presenza di un’atmosfera in grado di conservare l’acqua allo stato liquido; una condizione ideale per l’esistenza della vita.
Anche la presenza di un campo magnetico avrebbe favorito la presenza di vita, grazie alla protezione dalle tempeste magnetiche e dalle radiazioni provenienti dallo spazio. Sul satellite, però, secondo i ricercatori, la vita sarebbe letterlamente ”piovuta dal cielo” giungendo in superficie dai meteoriti. Ma lo studio vita Luna è ancora alle prime battute. A quasi mezzo secolo di distanza dal primo passo degli uomini sul corpo celeste, la Nasa sta da tempo sviluppando una missione in grado di portare dei robot sulla superficie studiandone le caratteristiche. Si tratterebbe di missioni in grado di fornire indizi importanti sul passato della Luna.