E’ dal 28 giungo che il Sole appare del tutto sgombro di macchie solari, una quiescenza prolungata che pone un nuovo record. Era dal 2009 che non si ripeteva una situazione di questo tipo, quando la nostra stella ebbe un ”minimo solare”. Con il termine macchie solari si indicano le formazioni che vengono individuate sulla superficie del Sole periodicamente, e sono caratterizzate da una temperatura inferiore rispetto alle zone vicine (4.000 gradi nelle macchie, 6.000 nell’area intorno). Le macchie, inoltre, mostrano un’elevata attività magnetica e spingono verso lo spazio particelle cariche elettricamente, il cosiddetto vento solare, che provoca le aurore.
La creazione delle macchie, come detto, avviene di continuo in una continuità interrotta solo dai ”minimi solari” che segnano la fine di cicli dalla durata di undici anni. Cosa accade quando il Sole giunge ad una fase di questo tipo? La stella appare priva macchie e soprattutto non mostra le emissioni di energia. Tutto ciò si ripercuote sulla Terra con una diminuzione delle radiazioni ultraviolette ed un raffreddamento delle zone più alte dell’atmosfera. Quest’ultima ha una lieve contrazione facendo diminuire il sostegno ai satelliti, le cui orbite vengono corrette. Maggiori sono le possibilità che oggetti spaziali, già orbitanti intorno al nostro pianeta, precipitino sulla superficie. Ad aumentare, inoltre, sono anche i raggi cosmici che, giungendo nell’atmosfera, accelerano l’aggregazione di vapore acqueo stimolando la pioggia.