Una delle caratteristiche di Urano, settimo pianeta del Sistema Solare, è l’estrema inclinazione del piano orbitale che rende il movimento del gigante di gassoso una sorta di rotolamento. In pratica il corpo celeste è sdraiato nei confronti della nostra stella a 98 gradi. All’origine della posizione del gigante di ghiaccio ci sarebbe un colossale impatto con un corpo celeste, dalle dimensioni simili alla Terra, che ha favorito la formazione di una stretta fascia di roccia e ghiaccio che oggi compone il sottile anello che circonda il pianeta. L’impatto che ha sconvolto Urano sarebbe avvenuto alcuni miliardi di anni fa quando il Sistema Solare era ancora in formazione e tutti i pianeti conosciuti erano oggetto di un bombardamento continuo di piccoli e grandi oggetti spaziali.
L’evento avrebbe modificato radicalmente il clima di Urano, impedendo la diffusione del calore del nucleo verso l’atmosfera creando una sorta di guscio di ghiaccio. Insomma se oggi Urano è uno dei pianeti più gelidi del Sistema Solare, con una temperatura che scende al di sotto dei duecento gradi centigradi sotto zero (più fredda di Nettuno), è dovuto al pianeta che lo colpì. Anche il particolare campo magnetico che espone periodicamente il pianeta alle radiazioni solari sarebbe dovuto alla collisione con il protopianeta. A rilevare la scoperta è una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica specializzata Astrophysical Journal.