La scienza continua a fare passi da gigante e questa volta la rivoluzione riguarda sia il mondo animale che quello della tecnologia. E’ stato infatti creato da parte di un team del College di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università di Cincinnati, il primo ‘drone pipistrello’, una rivoluzione nel settore poichè in grado di volare anche buio. Questo particolare drone, dall’aspetto innovativo, è dotato di un sistema di ecolocalizzazione ideato prendendo esempio proprio dai pipistrelli, che consente loro sia di osservare che di evitare gli ostacoli. Inoltre è possibile pilotare il drone pipistrello tramite videocamere, radar e addirittura satelliti. Il lavoro dei ricercatori americani è davvero importante: l’ecolocalizzazione, in particolare, potrebbe rivelarsi di grande utilità specialmente negli ambienti chiusi o caratterizzati da scarsa visibilità.
Il coordinatore del progetto, Dieter Vanderlst, ha spiegato quanto realizzato dai ricercatori, un risultato che, peraltro, è arrivato sin al Dipartimento di sicurezza nazionale del Paese, molto interessato a quanto da loro concretizzato: “Si pensa – ha sottolineato – che un fiore sia facile da individuare perché è colorato e si distingue dal verde del bosco, ma il colore non significa nulla di notte. La capacità dei pipistrelli di scansionare le foglie per trovare i fiori è incredibile”.
I pipistrelli sono abilissimi nel volare al buio: non urtano nulla e la loro precisione è senza eguali, tutto grazie al sofisticato sistema dell’ecolocalizzazione che permette loro di orientarsi perfettamente pur senza la vista, grazie all’ascolto degli echi riflessi derivanti dall’emissione di ultrasuoni. Al momento il drone pipistrello è una sorta di robot che, per muoversi, sfrutta il medesimo sistema dei piccoli mammiferi. Le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di un cane di piccola taglia, è dotato di tre ruote ed è caratterizzato dalla presenza di diversi microfoni che emettono gli ultrasuoni mentre altrettanti sensori hanno il compito di rilevare l’eco. La tecnologia è pronta dunque ed il secondo passo consisterà nell’applicarla anche ai droni.