E’ uno scenario catastrofico quello che si presenta agli occhi dei primi soccorritori in Guatemala, dove il vulcano Fuego è tornato in piena attività provocando un vero e proprio massacro. Un’eruzione improvvisa di lapilli e cenere ha investito i centri abitati a valle, a circa 40 chilometri dalla capitale Città del Guatemala. San Pedro Yepocapa e Sangre de Cristo sono i comuni maggiormente investiti dal materiale piroclastico, anche se i danni si registrano in ben tre distretti. E se il bilancio iniziale sembrava ammontare a 25 morti, ora la conta delle vittime sta salendo vertiginosamente. E’ non è un caso che i media locali hanno accostato la tragedia appena avvenuta all’eruzione che nel 79 d.C. distrusse Pompei.
Traboccano gli ospedali a Città del Guatemala con oltre 1.470 ricoverati, alcuni con ustioni di terzo grado. Secondo i racconti dei sopravvissuti nell’area, inoltre, una fitta pioggia starebbe aggravando la situazione mischiandosi alla lava e generando un flusso di materiali vulcanici ad alta velocità. E sempre le piogge che stanno colpendo l’area producono, insieme alla cenere vulcanica, una sostanza velenosa che inquina i terreni, l’acqua ed ostruisce le vie respiratorie. Intanto pesanti terremoti stanno scuotendo l’intero paese con scosse di magnitudo superiore ai cinque gradi.