Continuano ad emergere particolari sulla superficie di Plutone, il pianeta nano ai margini del Sistema Solare. Studiato da vicino grazie alla sonda New Horizons, il piccolo corpo celeste ha sorpreso tutti grazie ad una serie di caratteristiche davvero straordinarie. Durante il flyby del 14 luglio del 2015, in particolare, l’oggetto è stato immortalato dalla sonda attraverso una serie di scatti ravvicinati. Grazie alle numerose foto e ad alcuni modelli realizzati in laboratorio, gli studiosi hanno individuato ben 357 dune nell’area della Sputnik Planitia. Si tratta di formazioni che si estendono su una superficie molto ampia di 75 chilometri stagliandosi alle falde di una catena montuosa. Ma di cosa si compongono queste dune che compongono la superficie di Plutone?
Non è sabbia come la conosciamo noi sulla Terra, ma granelli di metano ghiacciato e che vengono trasportati dai venti che spazzano la superficie del pianeta nano ad una velocità compresa tra i trenta ed i quaranta chilometri all’ora. Le formazioni risulterebbero relativamente giovani, essendosi formate, molto probabilmente, meno di 500mila anni fa.