Le periodiche variazioni dell’orbita terrestre hanno un’influenza diretta sul clima del nostro pianeta. La scoperta del fenomeno non certamente recente, ma risale a ben 200 milioni di anni fa. Un team di ricerca coordinato dalla Rutgers University del New Jersey ha lavorato all’analisi degli antichi sedimenti che ‘raccontano’ il legame tra variazioni climatiche e la lenta ma costante e periodica trasformazione dell’orbita terrestre la quale, a causa dell’attrazione gravitazionale esercitata da Venere e da Giove, diventa ogni 405 mila anni sempre più ellittica. I risultati dello studio sono sorprendenti, come sottolineato da uno degli autori, Dennis V. Kent e sono stati descritti sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas): “questo lungo ciclo, che finora era stato previsto per un periodo di 50 milioni di anni sulla base dei movimenti planetari, viene così confermato per almeno 215 milioni di anni”, ha sottolineato, a riprova del fatto che fosse presente prima che i dinosauri facessero la loro comparsa sulla Terra e che lo è tutt’ora.
I risultati, che consentiranno di calcolar con ancora maggior precisione sia la storia della Terra che quella delle sue forme di vita, parlano chiaro: ad oggi i calcoli rivelano che ci troviamo nella fase in cui l’orbita è meno ellittica, ovvero a metà dei ciclo e che, dunque, l’eccentricità tornerà ad essere massima tra 202.500 anni. A quel punto, hanno confermato i ricercatori, le differenze tra le stagioni torneranno ad essere più evidenti; le estati saranno cioè più calde e gli inverni più freddi. Con periodi umidi caratterizzati da precipitazioni molto più abbondanti e periodi di secca più siccitosi.