Una scoperta davvero clamorosa quella realizzata da un team di ricerca inglese dell’Università di Warwich in Inghilterra, attraverso l’utilizzo del Tng, il Telescopio Nazionale Galileo. In pratica gli esperti sono riusciti a individuare la presenza di acqua su un pianeta esterno al Sistema Solare, a distanza di 63 anni luce. Il pianeta oggetto della ricerca, chiamato Hd189733b, ha caratteristiche simili a Giove ed è stato scoperto già nel 2005. Si tratta di un oggetto orbitante intorno ad una stella nana arancione, di dimensioni paragonabili a quelle del Sole, e una temperatura che si aggira intorno ai 1.200 gradi. La presenza di acqua sul corpo celeste è stata individuata grazie a Giano, uno strumento in grado di individuare le molecole presenti su oggetti anche a grande distanza, grazie alla tecnologia di analisi spettrografiche ad infrarossi.
In pratica gli esperti hanno aspettato che il pianeta transitasse davanti alla stella in modo che i raggi attraversassero l’atmosfera. A quel punto gli esperti sono riusciti ad analizzare le varie sostanze che compongono lo strato di gas che circonda il corpo celeste. Ma le molecole di acqua su Hd189733b non rappresentano una novità assoluta per gli esperti, ma mai da un telescopio dal diametro di 3,6 metri. Insomma un record per uno strumento di dimensioni ridotte. Fino ad ora, infatti, per analizzare la composizone dei pianeti extrasolari era necessario rivolgersi ai colossi dell’osservazione ben più grandi come il VLT, il Very Large Telescope oppure il W.M. Keck Observatory. In ogni caso le condizioni dell’oggetto sembrano tutt’alto che favorevoli alla vita. Il pianeta è collocato molto vicino alla stella volgendo ad essa sempre lo stesso lato che risulta perennemente illuminato mentre l’altro è avvolto in una notte perenne. L’atmosfera è sconvolta da venti impetuosi di 10mila chilometri orari che distribuiscono il calore tra i due lati con temperature di 900 gradi K nella parte oscura e di 1.200 nella parte esposta ai raggi della stella.
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