Hanno creato un vero e proprio caso mediatico i misteriosi dischi di materiale plastico, una sorta di filtri, trovati nei giorni scorsi su diverse spiagge del litorale italiano, concentrate in particolare nei tratti costieri del Mar Tirreno Centrale. I primi ritrovamenti sono stati fatti sull’isola di Ischia, dove è stato registrato il picco della presenza di questi strani dischi, simili a filtri ma non solo: segnalazioni sono arrivate anche dal litorale campano e da quello laziale, tra i comuni di Fiumicino e Sabaudia. Ma di cosa si tratta? ci è voluto qualche giorno prima di arrivare alla verità e risolvere un mistero divenuto persino virale sui social; in tantissimi infatti si sono chiesti quale fosse l’origine del materiale plastico che si è riversato sulle coste italiane, provocando un caso di inquinamento che ha attirato anche l’attenzione dei media stranieri. vi hanno lavorato le strutture centrali e perifetiche del Corpo delle Capitanerie di Porto della Guardia Costiera che hanno scoperto la provenienza degli strani filtri: a poca distanza dai principali luoghi del ritrovamento, vi è infatti un impianto di depurazione che si trova nelle vicinanze della foce del Sele e, proprio sugli argini del fiume, è stata rilevata una concentrazione di questi filtri molto alta.
Il personale della Guardia Costiera ha dunque effettuato ulteriori verifiche sul depuratore, scoprendo che da qui fuoriuscivano i filtri, in seguito ad un cedimento strutturale di una vasca, riversandosi nel fiume e finendo poi nel mar Tirreno. Qui le correnti marine li hanno spostati per decine o addirittura centinaia di chilometri, facendoli arrivare fino al litorale viterbese e sulle coste meridionali della Toscana. E’ intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha deciso di fare le sue congratulazioni all’Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino; i suoi uomini sono infatti riusciti a risolvere l’enigma in tempi rapidissimi.