Dove vanno i pesci della barriera corallina quando cercano acque meno calde? lo hanno scoperto alcuni biologi marini del Museo americano Smithsonian di Storia Naturale, individuando una zona degli oceani ‘segreta’ chiamata raritrofica, in virtù della ridotta presenza di luce e della scarsità di sostanze nutrienti, popolata da alcune specie di pesci sconosciute. Questo ‘nascondiglio’ si trova tra 130 e 300 metri di profondità, come emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports ed è stato individuato grazie a piccoli sommergibili con equipaggio utilizzati per sondare l’oceano nell’ambito di uno studio della barriera corallina. Progetto avviato nel 2010 e coordinato da Carole Baldwin, grazie al quale sono state identificate ben 50 diverse (e nuove) specie di pesci ma anche di invertebrati marini; individuati in particolare in una zona dei Mar dei Caraibi meridionale, parte dello stato di Curacao, ubicata proprio dinnanzi alle coste del Venezuela (ma parte dei Paesi Bassi).
“Si stima – ha sottolineato la Baldwin – che il 95% dello spazio abitabile del nostro Pianeta sia negli oceani. Tuttavia solo una frazione di questo spazio è stata finora esplorata. La barriera corallina, con la sua grande biodiversità, è una di queste aree ancora poco note. La nostra speranza è che l’individuazione della nuova zona oceanica possa attirare l’attenzione sulla necessità di approfondire l’esplorazione di questo ecosistema”. Complessivamente i biologi marini dello Smithsonian hanno osservato pesci di 71 specie differenti, per un totale di 4500 animali effettuando 80 diverse immersioni con i mini-sommergibili che possono raggiungere profondità fino a 300 metri ed hanno un’autonomia di otto ore. E’ emerso che i pesci che vivono in queste zone hanno caratteristiche simili agli esemplari che nuotano nelle regioni superficiali della barriera corallina.