Riuscite a immaginare il pianeta Saturno senza i suoi caratteristici anelli? A quanto pare in passato era nudo e sono i dati raccolti in occasione dei passaggi ravvicinati effettuati dalla sonda Cassini (lanciata il 15 ottobre 1997 e con alle spalle quasi 300 orbite attorno a Saturno) a confermarlo; dati che anzitutto confermano la grande diversità di Saturno da Giove, a differenza di quanto si riteneva in passato. Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Asi, ha sottolineato infatti che gli anelli del pianeta sono piuttosto giovani: hanno meno di 1 miliardo di anni – ha detto in occasione del convegno organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana a Roma – Saturno è, quindi, diverso da quel che pensavamo. La sua struttura interna, ad esempio, ha stratificazioni e attività differenti da Giove. Più che gemelli i due pianeti sono cugini. Lo abbiamo capito grazie all’idea, rivelatasi poi corretta, di usare strumenti simili, e italiani, per guardare dentro Giove e Saturno”. Cassini ha scoperto, prima del suo ultimo tuffo dello scorso settembre, dopo vent’anni di esplorazione del pianeta, strutture inedite degli anelli. Oltre alla presenza di un oceano ‘segreto’, celato sotto i ghiacci di Encelado, una delle lune di Saturno.
“La luna più grande di Saturno è un mondo interessante ha nuvole, pioggia, fiumi e laghi, che potrebbero ospitare la vita. Però il ciclo della pioggia di Titano (a lungo Elachi è stato responsabile del radar che ha mappato la superficie ) non è fatto di acqua ma d’idrocarburi come il metano. Non sappiamo quindi che aspetto potrebbe avere la vita su questa luna. Sarà interessante capire, con future missioni, se è basata sul Dna e sul carbonio, come sulla Terra”.