L’espansione dell’universo avviene ad una velocità del 10% superiore a quella che fino ad oggi era stata rilevata. La scoperta, pubblicata sull’Astrophysical Journal, mette in evidenza come l’universo si espanda ben più rapidamente di quanto previsto, ed è stato possibile arrivare a questo risultato grazie a calcoli sempre più precisi di un fenomeno misurato sin da 100 anni fa. Il cosiddetto Modello Standard potrebbe dunque essere radicalmente trasformato dal momento che i risultati, ai quali ha lavorato anche il Nobel per la fisica Adam Riess, potrebbero portare alla luce leggi fisiche caratterizzate da regole differenti rispetto a quelle della teoria di riferimento.
La velocità di espansione dell’universo è stata calcolata dai ricercatori misurando le distanze di galassie lontane monitorate da Huble, il telescopio gestito da Nasa ed Esa, attraverso il quale sono state osservate in particolare le Cefeidi, stelle pulsanti caratterizzate da una relazione regolare tra il periodo di pulsazione e la luminosità. Per tale ragione gli esperti le hanno considerate dei punti di riferimento per la misurazione delle distanze delle galassie. Si tratta di stelle dieci volte più distanti di quelle prese come riferimento in misurazioni passate, ed è stato così possibile accertare che l’allontanamento delle galassie l’una dall’altra avviene ad un ritmo decisamente più rapido di quanto previsto. Il vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Antonio Masiero ha sottolineato che “il risultato apre le porte a un viaggio nel mistero. Vediamo segnali arrivarci da qualche mondo nuovo, ma – ha aggiunto – non sappiamo né come sia fatto, né dove si trovi”.