Abbiamo perso definitivamente un’altra specie. Si tratta della pantera orientale, dichiarata ufficialmente estinta ad 80 anni dal giorno nel quale si ritiene che venne ucciso l’ultimo esemplare vivente. Nel 1938 venne infatti avvistato l’ultimo esemplare di coguaro orientale o pantera orientale (Puma concolor couguar): si tratta di una sottospecie di puma che la U.S. Fish and Wildlife Service, l’agenzia del Dipartimento degli Interni americano che si occupa di gestione e conservazione della fauna selvatica ha dichiarato ufficialmente estinto. Già nel 2011 lo stesso ente aveva diffuso una dichiarazione di probabile estinzione che, nelle ultime settimane, è divenuta ufficiale; in passato questo felino veniva considerato pericoloso per le persone, gli animali domestici e per il bestiame e per tale motivo i cacciatori non si facevano scrupoli ad eliminarli sistematicamente, proprio come accaduto nel Maine 80 anni fa, quando con tutta probabilità questa specie scomparve definitivamente.
Da allora sono giunte diverse segnalazioni di probabili avvistamenti ma non di pantere orientali quanto più probabilmente di una specie simile chiamata pantera occidentale che potrebbe ora essere reintrodotta da parte degli Stati Uniti, allo scopo di ristabilire gli equilibri ecologici per la fauna selvatica autoctona. In diverse zone del Paese infatti i cervi si sono esponenzialmente moltiplicati proprio a causa della carenza di predatori ed il rischio, oltre ad aver decimato ettari di foreste, è quello di diffondere zecche pericolose per l’uomo. I ricercatori ritengono che la reintroduzione della pantera occidentale potrebbbe inoltre ridurre del 22% gli incidenti che si verificano sulle strade del Paese, conseguenti alle collisioni di auto o camion con i cervi, salvando la vita ad almeno 115 persone ogni anno, con un risparmio di 2,12 miliardi di dollari per il sistema sanitario nazionale.