Scoperta di grande rilevanza quella effettuata da un team cooprdinato dall’italiano Antonio Genova e pubblicata sulla rivista Nature Communications, che riguarda il Sole, i Pianeti (Terra compresa) ed il nostro Sistema Solare. Genova, che da cinque anni lavora negli Stati Uniti per il Goddard Space Flight Center della Nasa e il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston ha misurato con grande precisione un fenomeno noto ma ad oggi ancora poco numericamente chiaro. Quello dell’allontanamentoo delle orbite dei pianeti dal Sole che starebbe allentando la presa sui pianeti stessi come se il Sistema Solare si stesse a poco a poco gonfiando.
“Le nostre misure dimostrano che ogni anno Mercurio si allontana dal Sole di circa 0,5-1 centimetri e la Terra di 1,5 centimetri” ha confermato Genova, dopo l’analisi dei dati raccolti in 7 anni su Mercurio dalla missione Messenger della Nasa. In ogni caso ha aggiunto, “si tratta di un effetto piccolo (senza il rischio che venga a spezzarsi il filo con la nostra stella ndr) ma importante per capire come il Sistema Solare si è evoluto e si sta ancora evolvendo”. E’ stata compresa anche la causa di questo progressivo allontanamento, legata alla perdita di massa del Sole. L’esperto ha sottolineato che il team ha fatto, nel corso dello studio, “una stima della variazione della massa solare che porterebbe la nostra stella a perdere circa un decimo della propria massa nell’arco della sua intera esistenza di circa 10 miliardi di anni. Questo monitoraggio della massa solare – ha chiarito Genova – potrebbe aiutarci ad avere una migliore conoscenza del suo impatto sul clima terrestre”.
Ma non è tutto: dallo studio è emerso inoltre che più un pianeta è distante dal Sole, più tende ad allontanarsi. Gli esperti intendono dunque concentrarsi sulle misure dell’allontanamento di Giove, una volta che nuovi dati della missione Juno saranno disponibili. Altro importante test per la Teoria della Relatività Generale è quello su Mercurio che, in passato, ha ricordato Genova, “ha portato bene alla teoria di Einstein, permettendo nel 1919 per la prima volta di verificarne la correttezza. Adesso lo studio delle variazioni dell’orbita del pianeta più interno del Sistema Solare ci ha permesso di affinare la misura dei suoi effetti”.