L’evoluzione dell’uomo è stata più complessa di quanto potessimo immaginarci in passato con cambiamenti radicali anche riguardo l’altezza ed il peso. In un passato risalente ad un milione e mezzo di anni fa, ad esempio, i primi esseri umani erano caratterizzati da un’altezza rilevante ed un fisico slanciato. Solo nei millenni successivi l’evoluzione li ha modificati rendendoli simili all’uomo moderno. A renderlo noto è una ricerca dell’Università di Cambridge che ha focalizzato l’attenzione sull’evoluzione dell’attività cerebrale nel corso del tempo, sul comportamento sociale e alimentare, fino ai giorni nostri. La ricerca si è basata su una lunga serie di reperti fossili, anche di dimensioni minime, di oltre trecento ominidi risalenti a 4,4 milioni di anni fa.
In quel lontano passato l’uomo crebbe di circa dieci centimetri mentre il peso rimase pressoché invariato, fino a crescere tra i dieci ed i quindici chili, solo cinquecentomila anni fa. L’aumento di statura consentì ai nostri antenati di acquisire un corporatura più slanciata ed agile adattandosi alle nuove condizioni della savana. Solo con l’emigrazione in aree a nord comportò un nuovo aumento di peso per gli uomini preistorici, per la necessità di difendersi dal freddo delle steppe. Secondo i ricercatori quattro milioni di anni fa gli ominidi di avevano un’altezza compresa tra i 125 ed i 130 centimetri con un peso che non superava i 25 chili. L’homo, apparso circa due milioni di anni fa, ha acquisito un peso tra i quindici ed i venti chili ed un’altezza di venti centimetri. Un’ulteriore crescita di altezza si è avuta successivamente, circa un milione e mezzo di anni fa, con l’aggiunta di dieci centimetri.