I primi segnali radio intercettati dal Green Bank Radio Telescope, sul primo asteroide interstellare intercettato nel Sistema Solare, non hanno portato a scoperte di rilievo smentendo le ipotesi sull’origine artificiale di Oumuamua. L’analisi si è basata su una serie di frequenze tra 1 e i 12 gigahertz con una sensibilità tale da rilevare anche i segnali di uno smartphone. I dati, fino ad ora, sono stati analizzati solo in una banda. Ma la verifica non si ferma qui. Una nuova tranche di analisi aiuterà a comprendere meglio la natura del corpo celeste, compresa la presenza di segnali di origine artificiale.
Anche le molecole di idrossile saranno analizzate dagli esperti per la possibile presenza di acqua. Insomma uno studio approfondito che aiuterà a comprendere meglio la natura del primo oggetto esterno al Sistema Solare mai osservato dagli esperti. Lo studio rientra nel progetto della Breakthrough Initiatives e si basa su una serie di ricerche basate sui metodi del SETI, il programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre.