Gran parte dei pianeti che in passato sono stati identificati come potenzialmente abitabili potrebbero risultare, in realtà, del tutto incompatibili con le forme di vita extraterrestri. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dal Princeton Plasma Physics Laboratory e dall’Università di Princeton. Sono i fenomeni prodotti nella zona abitabile ad essere analizzati dagli esperti. Nell’area prossima alle stelle, in particolare, si produrrebbero delle radiazioni tali da distruggere l’atmosfera dei pianeti. E’ il caso delle nane rosse, un corpo celeste molto ricorrente nello spazio ed in alcuni casi circondato da pianeti ritenuti come potenzialmente ospitali alla vita. Insomma la presenza di acqua allo stato liquido è tutt’altro che assicurata su questi pianeti.
L’errore comune, secondo gli esperti, è di considerare questi oggetti solo per la temperatura che potrebbero avere superficialmente, senza indagare, invece, su ciò che potrebbe accadere nell’atmosfera. Si tratta di un aspetto non di poco conto visto che il vento solare delle stelle potrebbero erodere l’atmosfera rendendoli di fatto dei deserti. Questo potrebbe essere il caso di Proxima Centauri b, il pianeta indicato da subito come potenzialmente abitabile più vicino a noi, ma in realtà oggetto di un forte vento solare che ne riduce l’atmosfera e che potrebbe renderlo del tutto inadatto ad ospitare forme di vita.