Espellere i pestidici dal corpo, assunti attraverso gli alimenti contaminati, è possibile. A renderlo noto è uno studio del WWF, realizzato insieme all’Isde, Legambiente, la Lega Italiana Protezione Uccelli e Federbio. Gli esperti hanno effettuato un esperimento su un gruppo di quattro persone, una famiglia, composta dai genitori e due bambini di sette e nove anni verificando la concentrazione delle sostanze chimiche nel corpo prima e dopo la ricerca. Al margine dello studio gli esperti hanno notato un calo deciso dei pesticidi in seguito alla dieta biologica.
Cibi prodotti e trattati con sostanze naturali e senza pesticidi sono stati somministrati alla famiglia per due settimane, un periodo durante il quale sono state effettuati ben sedici test dell’urina. Sul totale delle 16 analisi, 13 hanno mostrato dati positivi con cali significativi tra il periodo iniziale e successivo al trattamento. Nello specifico gli esperti hanno notato un calo dell’insetticida clorpirifos nei bambini, passato da 5 migrogrammi per grammo di creatinina a 1,8 microgrammi per grammo. Nel padre, invece, la sostanza non era più presente. Discorso simile per il glifosato che sia nel papà che nei bambini è passato da un valore doppio della media a non essere più rilevato.