Alcuni giorni fa un ”medicane” ha colpito una vasta regione della Grecia provocando smottamenti, allagamenti ed oltre venti morti. Più di mille case sono state distrutte dalla quantità record di acqua e venti che hanno interessato il paese ellenico con danni incalcolabili. Dal satellite, intanto, la formazione nuvolosa, chiamata Numa, si mostrava come un vortice con un occhio centrale. Insomma le caratteristiche in comune del medicane (nome dato a questi fenomeni estremi) con gli uragani possono sembrare tante. In realtà fenomeni di questa entità, sul bacino del Mediterraneo, non sono così ricorrenti, anche se ogni anni se ne registrano uno o due al massimo. Ma cosa significa medicane? Si tratta di un termine gergale, usato in meteorologia, ed è il frutto tra le parole ”Mediterraneo” e ”hurricane” che in inglese significa uragano.
Ed al pari degli uragani queste formazioni portano con sé pesanti piogge e venti forti che ruotano intorno ad un punto di bassa pressione. Un medicane colpì, nel 2014, l’isola di Malta con venti che allora raggiunsero i 110 chilometri all’ora e raffiche di 150. Anche se i numeri sembrano impressionanti ai nostri occhi, in realtà questo tipo di eventi rientrerebbero a malapena nella Scala Saffir-Simpson che misura gli uragani. Basti pensare che nella categoria 1, la più bassa, vengono inseriti gli eventi con venti di velocità compresa tra i 118 e i 153 chilometri orari.
Fonte: https://www.focus.it/scienza/scienze/i-medicane-i-piccoli-uragani-del-mediterraneo