Il tacchino è uno degli animali più apprezzati negli Usa, soprattutto in occasione del giorno del ringraziamento quando la carne dei gallinacei viene consumata da milioni di americani. Ma un utilizzo del tutto nuovo ed inaspettato potrebbe vedere protagonisti i pennuti in un futuro non troppo lontano: la produzione di energia dagli escrementi. Una soluzione ad impatto zero e che potrebbe ridurre l’utilizzo del carbone e, di conseguenza, l‘inquinamento. A renderlo noto, sulla rivista Applied Energy, è un team di ricercatori che ha dimostrato come sia possibile essiccare le deiezioni dell’animale producendo combustibile in grado di sostituire il 10% del carbone utilizzato per le centrali elettriche.
L’utilizzo degli escrementi di tacchino rappresenterebbe un metodo per abbattere l’impatto delle biomasse che ora rappresentano il 73% della produzione energetica rinnovabile totale, ma con effetti disastrosi sulla natura per il consumo di terreni, risorse idriche e pesticidi. Insomma la conversione degli escrementi di tacchino potrebbe rappresentare una fonte energetica rinnovabile con meno costi e meno impatto sull’ambiente riducendo la dipendenza dai combustibili di origine fossile.