I resti di un’enorme Vacca di Mare di Steller sono stati scoperti in Russia. Ad individuare i resti della creatura è stata Maria Shitova, ispettrice della riserva naturale delle Isole del Commodoro, in Russia, che ha avvistato delle costole che spuntavano dalla sabbia. I resti dell’antico animale sono stati portati alla luce dopo oltre 8 ore di incessante scavo. Le costole sono 27 a cui si aggiungono ad una scapola e varie altre ossa del corpo. Non è stato scoperta, invece, la testa. La vacca di mare di Steller (o ritina) nome comune dell’Hydrodamalis gigas, era un enorme mammifero erbivoro, parente stretto del dugongo e dei manati.
La scoperta dell’animale risale al Settecento quando il naturalista Georg Wilhelm Steller osservò alcuni esemplari durante una missione esplorativa lungo le coste dello Stretto di Bering. Per la caratteristica lentezza che le caratterizzava, le vacche di mare divennero ben presto una preda ambita dai cacciatori che ne ridussero drasticamente il numero contribuendo all’estinzione della specie. Le vacche di mare di Steller erano caratterizzate da una lunghezza minima di otto metri con un peso anche di 10mila chili. Uno spesso strato di grasso ricopriva il loro corpo, un elemento che rendeva l’animale molto ambito dai cacciatori. Gli studi hanno confermato come la specie fosse endemica dell’area e potrebbero rappresentare un primo passo per tentare di riportarla in vita attraverso il progetto ”Revive&Restore”.