Nuovo disastro ambientale negli Usa dove ben cinquemila barili di petrolio sono fuoriusciti dall’oleodotto Keystone Pipeline ad Amherst, nello stato del South Dakota. Immediata la conferma dell’incidente da parte della TransCanada, la compagnia che ha in gestione l’impianto e dal Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Naturali del Sud Dakota che ha avviato le indagini per comprendere l’origine e le eventuali responsabilità dell’accaduto. La perdita di petrolio è avvenuta in un terreno e rappresenta un pericolo molto grave per le falde acquifere e l’ecosistema della zona. Numerose le immagini pubblicate su Twitter che dimostrano la gravità dell’accaduto e i rischi che la contaminazione presenza per la popolazione locale.
Keystone è un componente di una complessa rete di condutture, di oltre quattromila chilometri, che trasporta petrolio dal Canada al nord degli Usa. Si tratta di un sistema che presto verrà ingrandito attraverso la realizzazione di Keystone XL, un progetto di ampliamento della rete di distribuzione del greggio che preoccupa non poco la popolazione delle aree interessate. Dopo il via libera del presidente Trump al progetto, si aspettano le conferme delle autorità di Nebraska, Montana e South Dakota; una decisione sulla quale potrebbe avere un peso importante l’incidente appena accaduto. Quella avvenuta giovedì sedici novembre è una delle perdite di petrolio più gravi mai avvenute dal 2010 quando ben quattro milioni di litri di petrolio fuoriuscirono nel fiume Kalamazoo, nello stato del Michigan e dal 2015 quando i litri di petrolio sversati nel fiume Yellowstone furono ben 190.000.