Un ‘serpente cosmico‘ è stato avvistato da Hubble. Si tratta di un effetto dovuto alla lente gravitazionale, un fenomeno che, come spiegato dalle teoria della relatività, avviene quando la luminosità di un oggetto spaziale giunge all’osservatore dopo essere stata deflessa da una massa posizionata nel mezzo, tra l’osservatore e l’oggetto stesso. Il risultato è la possibilità di osservare sorgenti di luce anche molto lontane dalla Terra. A scoprire il serpente cosmico è stata l’Università di Ginevra.
Attraverso il telescopio spaziale, i ricercatori svizzeri hanno osservato la lente gravitazionale rilevando immagini distorte di una galassia. La formazione è stata amplificata di cento volte rispetto a quanto avremmo potuto osservare in condizioni normali; la distanza dalla galassia, infatti, è di ben sette miliardi di anni luce. Alla luce dei dati analizzati dagli esperti, la lontanissima formazione risulterebbe notevolmente meno massiccia di quanto previsto. Il ‘serpente cosmico‘ ha consentito agli scienziati di risalire alle caratteristiche di un oggetto lontanissimo comprendendo i meccanismi che caratterizzano il processo di formazione delle stelle in galassie molto distanti come quella appena osservata.