I vuoti di memoria potrebbero avere origine nella mancanza di sonno. A rivelarlo è una ricerca dell’Università della California e della Scuola di Neuroscienze di Tel Aviv che ha dimostrato come il sonno insufficiente sia in grado di condizionare non poco il comportamento delle cellule cerebrali. In pratica il cervello, in simili condizioni, hanno una comunicazione tra loro rallentata, minori capacità mnemoniche oltre che una percezione visiva rallentata. In sostanza i neuroni necessitano di tempistiche maggiori per comprendere il mondo circostante quando si ha sonno, con ricadute su ogni azione quotidiane e rischi soprattutto quando si è alla guida dell’auto.
La ricerca si è basata su un campione di dodici persone che soffrono di epilessia. Gli esperti, per indagare sulla genesi della malattia, hanno effettuato una serie di esperimenti monitorando l’attività del cervello dei pazienti. Dalla ricerca è emerso che la capacità dei neuroni di rispondere agli stimoli registrava un vero e proprio tracollo quando i pazienti venivano lasciati svegli per l’intera nottata. Nel corso della ricerca gli esperti hanno controllato l’attività di 1.500 neuroni; le risposte rallentate sono state riscontrate soprattutto in quelli legati alla vista. Al margine dello studio gli esperti hanno sottolineato come la mancanza di sonno possa essere misurata praticamente attraverso un sistema che, come accade per l’alcol, potrebbe contribuire a prevenire gli incidenti stradali.