Firenze è ancora ad altissimo rischio alluvione, a distanza di 50 anni dallo storico episodio del 1966. Si tratta dell’epilogo di uno studio realizzato da un comitato internazionale di esperti che negli scorsi anni ha lavorato per il Comitato firenze 2015. Dallo studio è emerso che, “Firenze è ancora più a rischio di prima dal punto di vista idraulico” e che in caso di precipitazioni estremamente intense, potrebbe essere nuovamente coperta dall’acqua. Per arrivare a questa conclusione sono stati effettuati studi sulle soluzioni adottate e sulle misure da adottare in futuro allo scopo di attenuare il rischio idraulico, di recente presentati nel corso di un convegno organizzato all’Università del capoluogo toscano.
Giovanni Seminara, membro del comitato di esperti, ha sottolineato che in seguito all’alluvione del 1966 “è stata fatta un’opera utile, che è stata l’abbassamento della plateazione dei ponti di Santa Trinità e Ponte Vecchio, un’opera utile che ha aumentato la capacità di deflusso nella città di qualche centinaio di metri cubi al secondo, quindi il rischio si è un pochino ridotto. Con molta sincerità e onestà intellettuale devo dire che, da allora, sostanzialmente – ha aggiunto – non si è fatto più nulla se non pianificare, pianificare, pianificare, e modificare le pianificazioni.