Collocato ad una distanza di ben 1.730 anni luce Kepler 13-Ab si presenta con le caratteristiche tipiche di un ‘‘gioviano caldo” perché orbitante ad una distanza davvero ravvicinata dalla sua stella, Kepler-13A. La scoperta risale al 2011, ma le caratteristiche del lontanissimo corpo celeste sono state osservate meglio dal telescopio spaziale Hubble, attraverso la Wide Field Camera 3 consentendo agli esperti di effettuare delle indagini spettroscopiche. I dati, come facilmente ipotizzabile, hanno permesso di ricostruire uno scenario infernale. In pratica il pianeta mostra, alla propria stella, sempre la stessa faccia; un caratteristica che fa schizzare le temperature a duemila gradi.
Ma è sul lato in perenne ombra che avviene un fenomeno difficilmente immaginabile sul nostro pianeta, Si tratta di precipitazioni composte da ossido di titanio trasportate da potentissimi venti. La sostanza di condensa in fiocchi formando delle nubi che producono precipitazioni a carattere nevoso. La potentissima attrazione gravitazionale del pianeta spinge i fiocchi di titanio verso il basso, negli strati più interni dell’atmosfera dove rimangono intrappolati. Si tratta di un fenomeno ribattezzato dagli esperti con il nome di ”cold trap” e che potrebbe verificarsi anche su altri esopianeti con una forte attrazione gravitazionale.